8/8/23 – Primo giorno \ Casa – Lubiana - KM 0 -> 474
Equipaggio composto dal vecchio (io) e mia figlia Alice, a
bordo del nostro van VW California 2.5 TDi del 2001. Questo è il primo viaggio
“serio” con il van, e partiamo con le gomme Michelin nuove e gli ammortizzatori
Sachs HD rinforzati appena montati. Partenza da Savignano sul Rubicone verso le
14.30 in direzione Lubiana.
Ci fermiamo verso le 17.50 dopo
3h 20m e 368 km subito prima del confine sloveno, a Gorizia, subito fuori
dall’autostrada, presso il centro commerciale Smartmoda, con l’intenzione di
acquistare la vignetta slovena per proseguire sull’autostrada slovena.
Nel centro commerciale non c’è modo di comprare nessuna vignetta, però cercando sul web scopro che si può acquistare online. Il prezzo è di 43 euro per la versione con validità di 1 mese, così da essere coperti anche per il ritorno.
Attendiamo fino
all’arrivo dall’e-mail con la vignetta e finalmente ripartiamo sulle 18.30.
Arriviamo al parcheggio di Lubiana
alle 19.30, dopo altri 106 km.
Il parcheggio è il Camper Stop/Wohnmobil
Stellplatz, in centro città. Ci sono alcuni posti riservati ai camper
(anche belli grossi) con allaccio alla corrente gratuita, che ovviamente sono
già occupati, quindi noi ci piazziamo nei posteggi auto, che sono in
abbondanza.
L’accesso (e l’uscita) è
regolato da una sbarra e per uscire occorre pagare il biglietto (25 euro per un
van come il nostro) solo con contante, niente carte.
Il centro storico dista una mezzoretta
a piedi, e a pochi metri c’è un ristorante-pizzeria. Non manca un supermercato
Mercador a 100 metri, forse meno.
In serata ceniamo al ristorante a pochi metri dal
parcheggio (Piazza) e spend
iamo in 2 circa 40 Euro per un piatto a testa più
bevande.
Percorrenza totale odierna: 474 km
9/8/23 – Secondo giorno \ Lubiana - Zagabria KM 474 ->
617
La città è molto bella, pulita
e ben tenuta. I palazzi sono in stile Liberty dei primi del ‘900 con l’anno di
costruzione spesso chiaramente indicato sopra gli ingressi.
Girovaghiamo per il centro, che non è molto esteso quindi facilmente fattibile in qualche ora. Arriviamo anche in cima alla collina da cui domina il Castello di Lubiana. Per arrivare qui ci sarebbe una funicolare che parte direttamente dal centro sottostante, ma optiamo per salire a piedi tramite il sentiero pedonale, indicato dalle indicazioni marroni. È una salita fattibile in un quarto d’ora, niente di impegnativo. Dal castello prendiamo il sentiero in discesa e torniamo in centro passando un po’ più verso est. Passiamo di fronte alla Cattedrale e poi nei pressi del Mercato Centrale.
Attraversiamo il fiume questa volta passando sul ponte più famoso della città, quello “dei Draghi” (Resljeva Cesta) per dirigerci verso il quartiere Metelkova, dove ci troviamo di fronte a edifici, statue e sculture davvero… bizzarre. Alcune anche raccapriccianti! Sicuramente da vedere. Infine torniamo ancora una volta al Distretto Centro, dove notiamo la particolare piazzetta con nuvola fantozziana dove piove costantemente, ma solamente al centro della piazza, con cartelli di avviso disposti a terra per avvertire di portarsi l’ombrello!
Torniamo al parcheggio sempre a piedi e siamo pronti per ripartire verso
le ore 15.00 in direzione Zagabria.
In nottata arrivano i nuvoloni e inizia a venir giù pioggia a catinelle in
piena notte, tanto che controllo un po’ preoccupato chi dorme ai piani alti
(mia figlia) temendo che entri acqua dal telo del soffietto, invece tutto ok:
nonostante il diluvio neanche una gocciolina. Test di tenuta acqua superata
alla grande!
10/8/23 – Terzo giorno \ Zagabria – Banja Luka KM 617
-> 799
Raggiungiamo quindi la parte alta del centro storico, che invece si presenta molto più interessante, sia per i negozietti caratteristici che per i monumenti. Inoltre il sole spunta fuori dalle nuvole e contribuisce a migliorare l’aspetto della città.
Immancabile la tappa alla chiesa di San Marco, con il suo tetto di piastrelle in ceramica colorate, che di fatto è il monumento di Zagabria più bello che troviamo. Anche lui transennato per lavori di ristrutturazione, quindi impossibile visitarlo all’interno.
Sulla via
del ritorno ci fermiamo per pranzo in un ristorante tipico dello Sri Lanka, il Curry Bowl, molto turistico e
quindi poco economico, ma molto particolare. Abbiamo speso 32 Euro per 2 piatti
tipico e una bottiglietta d’acqua.
Dopodichè scendiamo dal colle, prendiamo il tram e torniamo a recuperare
il California.
Approfittiamo per fare il pieno di gasolio, visto che qui in Croazia il
diesel costa 1,41 Euro/litro.
Alle 16.30 lasciamo Zagabria in direzione Bosnia. Raggiungiamo il confine dopo 139 km verso le 18.45, a Stara Gradiska, dove ci mettiamo in fila per i controlli di frontiera.
Ormai non siamo più abituati a fare dogana in auto/camper, perché anche la Croazia fa parte dell’EU e da quest’anno ha aderito al trattato di Shengen permettendo quindi la libera circolazione da/per l’unione europea. La Bosnia invece è fuori dalla comunità, quindi ci dobbiamo sorbire una mezzoretta di fila per i controlli, e alla fine oltrepassiamo il fiume Sava verso le 19.15 entrando ufficialmente in Bosnia, accolti da un inquietante “Good luck!” dal doganiere bosniaco, per la serie: lasciate ogni speranza voi ch’entrate!...L’idea iniziale era quella di visitare i laghi di Plitvice a questo punto
del tour, ma un po’ per via del meteo non proprio ideale di questi giorni, un
po’ per la spesa eccessiva del biglietto d’ingresso, e anche considerando che
io ci sono già stato molti anni fa, abbiamo deciso di saltare la tappa e
dirigerci direttamente nel cuore della Bosnia.
La prossima destinazione è stata
scelta in modo più o meno casuale dall’Alice, essendo lungo il tragitto e
comunque trattandosi di una città importante, la seconda della Bosnia per
dimensioni dopo Sarajevo. Quindi ci dirigiamo a Banja Luka, che
raggiungiamo dopo altri 35 minuti e 46 km.
Dopo aver cercato sull’app Park4night decidiamo di
piazzare il van presso il Camping Wohnmobil Stellplätze a pochi km dalla città. Il
gestore, Vlado, è molto cortese e disponibile anche se parla solo
tedesco (oltre al bosniaco ovviamente), quindi ci aiutiamo con google per
comunicare, grazie al wifi disponibile nel suo cortile. L’area camper in questione
è più un cortile di casa, recintato, su ghiaia, con allaccio alla corrente e
possibilità di utilizzare il bagno casalingo (nuovo, appena ristrutturato) con
doccia e tutti i confort di una normale abitazione. Inlcusa anche la cucina, a
disposizione con fornelli, frigo, ecc. ecc! Manca solo lo scarico, per il quale
Vlado ci consiglia di andare in città dove è disponibile gratuitamente, anche
se noi non ne abbiamo necessità.
E’ ora di cena e ci facciamo consigliare un ristorante in zona, raggiungibile a piedi a circa 500 metri dall’area camper, il Konoba ROGIĆ Trn. Il locale non è per nulla turistico, vista la zona periferica, e un po’ decadente. Inoltre qui in Bosnia non ci sono restrizioni per i fumatori nei locali, cosa che mi fa immediatamente tornare indietro di una ventina d’anni, quando anche in Italia si poteva fumare al ristorante, magari tra una portata e l’altra, cosa ormai del tutto impensabile fortunatamente. Ad ogni modo approfittiamo dei prezzi sul menu e con soli 41 KM (Marchi bosniaci, equivalenti a circa 22 euro, pagati con carta non avendo ancora avuto modo di cambiare soldi cash) ceniamo con due piatti principali, contorni, 2 dolci (palacinka) e birre + acqua.
Poi si torna sul van e dopo una doccia rigenerante passiamo la notte in
tranquillità, anche se il rumore dell’autostrada che passa proprio aldilà del
cancello mi costringere ad usare i tappi per le orecchie….
11/8/23 – Quarto giorno \ Banja Luka - Jaice KM 799 ->
870
La mattina inizia con un bel
sole, quindi decidiamo di fare colazione all’aperto. Tiro fuori dal baule sedie
e tavolino e ci piazziamo fuori dal van, come anche gli altri camperisti
presenti nell’area.
La città si presenta molto
bene, ben oltre le (scarse) aspettative che avevamo. È ben curata, con edifici
e palazzi ben tenuti, molti dei quali praticamente nuovi, compresa la
cattedrale ortodossa che spicca nella piazza centrale con i suoi colori
sgargianti sia all’esterno che all’interno.
Leggendo la targa con la descrizione della chiesa scopriamo infatti che è stata (ri)costruita dal 1993 al 2004. Evidentemente ha subito i danni della recente guerra di cui la Bosnia è stata la principale vittima tra Serbia e Croazia.
Il paesaggio cittadino inoltre a questo punto del nostro tour cambia
radicalmente, in quanto oltre alle chiese ortodosse, con la caratteristica
cupola, cominciano a spuntare ovunque i minareti delle moschee, visto che la
Bosnia è per il 51% di religione musulmana, mentre per il 46% di religione
cristiana ortodossa.
Approfittiamo quindi di una sbirciatina alla vicina Moschea Ferhadija, anch’essa ricostruita nel 2007 in seguito alla guerra degli anni novanta. A seguire ci spostiamo nel parco della fortezza, che lambisce il fiume Vrbas in un’incantevole scenario bucolico.
Dopo qualche foto, torniamo al van e riprendiamo la strada verso le 13.40.
Non abbiamo ancora pranzato, quindi cerchiamo un buon punto per sostare e dopo 40 minuti e 27 km troviamo uno spot carino in riva al fiume presso il campo sportivo di Krupa. Pranziamo a base di insalata mista sui tavoli da picnic in riva al fiume e ci prepariamo a ripartire alla volta di Jajce.
Qui facciamo la conoscenza con la nostra guida locale, un simpatico quadrupete ribattezzato “Cane” che ci fa strada fino al centro storico dove infine ci lascia attirato da qualcuno che gli offre un gradito bocconcino! Il centro della cittadina montanara è piccolo ma grazioso, molto turistico e pieno di ristorantini e bar con i tavolini sulla strada pedonale. L’attrattiva principale restano comunque le grandi Cascate della Pliva visibili direttamente dalla strada, proprio a ridosso del centro abitato. In serata ceniamo in uno dei tanti ristorantini del centro, a base di hamburger e patatine al costo di 28,50 KM, per poi tornare al van per la notte, che scorre tranquilla e senza sorprese.
12/8/23 – Quinto giorno \ Jaice - Sarajevo KM 870 -> 1051
Oggi è sabato, sveglia con calma, poi dopo colazione e dopo aver saldato
il conto dell’area camper, partiamo verso le 10.20 in direzione di Sarajevo,
ma ci fermiamo dopo soli 6 km presso il Park Plivsko jezero per ammirare
lo strano “villaggio degli gnomi” che ci si para davanti. A dire il vero si
tratta di antichi mini-mulini ad acqua (Mlinčići), risalenti a fine ‘800
e utilizzati come macine, ormai in disuso. Vale la pena fermarsi per una
visita, che non richiede comunque molto tempo visto che il sito è comunque
molto piccolo.
Ripartiamo verso le 11.15 e ci fermiamo dopo 96 km in una piazzola a bordo
strada per pranzare.
Arriviamo infine a Sarajevo verso le 17.30, dopo altri 80 km, e dopo aver
tentato la ricerca di un parcheggio adeguato in centro, preferisco restare in
periferia e piazzare il van nel parcheggio dell’Hotel Grand Sarajevo. Da qui
partiamo a piedi verso il centro, che dista circa 2 km. Andremo in parte a
piedi, in parte con un monopattino elettrico preso a noleggio tramite app, che
ci porterà fino al Ponte Latino, nei pressi del quale fu assassinato l'arciduca Francesco Ferdinando
dando inizio alla Prima guerra mondiale nel 1914.
Approfittiamo di uno dei tanti baretti per
provare il famoso caffè bosniaco, simile a quello turco, servito in
caratteristiche tazzine con l’aggiunta di un paio di zollette di zucchero a
testa. Il tutto accompagnato da una fetta di baklava, dolce tipico
locale dall’aroma molto speziato.
Quando usciamo dal museo è ormai buio e ci fermiamo per cenare in uno dei
tanti ristoranti con tavolini all’aperto, dove spendiamo circa 37 KM.
Per il ritorno al van questa volta scegliamo di affidarci ad un taxi, che alla fine si rivela la scelta più azzeccata e anche più economica, visto che la tariffa kilometrica è fissata dallo stato e la corsa ci viene a costare una decina di KM, meno del monopattino!
13/8/23 – Sesto giorno \ Sarajevo - Mostar KM 1051 -> 1177
Partiamo dalla capitale
bosniaca verso le 10.00 in direzione Mostar e dopo circa 3 ore e 115 km ci
fermiamo per pranzare a pochi km da Mostar, in uno spiazzo sulle rive del fiume
Narenta in località Villa
Ana. Il posto non è particolarmente bello, ci sono cartacce e
rifiuti per terra, ma almeno siamo in totale tranquillità e possiamo tirare
fuori il tavolo e le sedie da picnic.
Dopo pranzo ripartiamo e dopo
11 km arriviamo a Mostar e parcheggiamo nel grande parcheggio alle porte del
centro dietro la chiesa con
il grande “Campanile”. Il costo per notte è di 10 euro e l’ingresso è
regolamentato con sbarra ma senza servizi, a parte il bagno all’interno del
bar-ristorante all’ingresso.
Qui lo spettacolo scenografico è garantito e assistiamo anche al caratteristico tuffo dalla cima del ponte che i ragazzi locali fanno regolarmente per raggranellare le offerte dei turisti.
Qui il ponte unisce i due quartieri della città, quello cristiano e quello musulmano, e la sua demolizione a suon di bombe durante la guerra fu proprio il simbolo del conflitto tra le due fazioni.
Anche qui gli immancabili negozietti e bazar sono affollati dai turisti di ogni origine e anche noi approfittiamo per qualche souvenir.
Non ci facciamo mancare neanche un aperitivo a bordo fiume, sotto al ponte, dove partono i gommoni per le escursioni lungo il fiume.
Concludiamo la serata con
la cena in uno dei ristoranti con terrazza sul fiume. Menu nulla di
particolare, molto turistico, ma la vista da sola vale la spesa dei 66 KM.
14/8/23 – Settimo giorno \ Mostar – Ciovo KM 1177 -> 1359
Al mattino il sole picchia sul tetto (grigio scuro!) del van e l’Alice salta giù dal letto sbuffando per il caldo. Prossima volta sarà meglio posizionare il mezzo all’ombra. Alle 10.00 partiamo, dopo aver pagato la sosta (10 Euro) al bar del “Campanile”, in direzione Spalato, Croazia. Attraversiamo il confine dopo 68km a Granični prijelaz Bajakovo, questa volta molto velocemente perché non c’è fila alla frontiera. Proseguiamo poi verso Spalato sulla costa, con una tappa al distributore INA dove scopriamo che il prezzo del gasolio è aumentato a 1,51 Euro/litro. L’intenzione è quella di trovare un campeggio sul mare in zona Spalato e alla fine lo troviamo sull’isola di Ciovo, al camping Labadusa, dopo altri 114 km.
La strada per arrivare sulla punta dell’isola è piuttosto impervia perché bisogna attraversare l’isola con pendenze anche importanti, ma alla fine arriviamo verso le 16.00 nel bel camping fronte mare, con accesso diretto alla spiaggia, dove i gestori ci trovano un piccolo spiazzo a fianco alla reception. Il camping è uno dei migliori in zona, quindi anche piuttosto caro, ma almeno offre un blocco servizi moderno e pulito, con accesso riservato agli ospiti tramite braccialetto magnetico.
Questo sistema è necessario visto che la spiaggia Labadusa è abbastanza famosa e il suo accesso è libero per tutti attraversando il centro del campeggio. Passiamo il resto del pomeriggio in spiaggia e la sera ceniamo nel ristorante interno al campeggio, dove i prezzi non sono più quelli a cui ci eravamo abituati in Bosnia, ma tornano ad essere quelli “europei” e perdipiù in una località marittima in alta stagione con il tutto esaurito (40 euro).
Arriviamo
a Zara verso le 15.00 dopo 135 km e parcheggiamo molto agevolmente (e
all’ombra) in una strada laterale dietro il Park Vruljica, come da
indicazioni ottenute su Park4night.
Per andare in centro città basterà attraversare il parco, dove
approfittiamo per qualche giro sulle giostre dei bambini (!) e in una
mezzoretta a piedi si arriva sul lungo mare.
Qui ci sono due attrazioni principali da visitare. Una è “Il saluto al Sole”, un monumento sul pavimento lastricato, composto da una serie di pannelli fotovoltaici che di notte permettono l’illuminazione delle celle. Ora è pieno giorno, quindi non si vede nulla di particolare.
L’altra attrazione invece è l’Organo Marino, costruito sotto la
scalinata che porta in mare, che grazie al moto ondoso produce suoni dagli
sfiati posti sul pavimento. In pratica si sente la voce del mare, che mi
ricorda il canto delle balene!
Tornando nel centro storico, passeggiamo nella zona pedonale dal caratteristico stile veneziano, e ci rinfreschiamo con un gelato e una birretta in uno dei tanti bar prima di tornare al van.
Alle 17.20 ripartiamo, alla ricerca di un posto in un campeggio per la
notte, e lo troviamo a fatica a 15 km di distanza dalla città, presso l’Autocamp Pineta.
Qui il litorale non è molto scenografico, non c’è spiaggia e l’unico
tratto antistante il mare è lastricato e cementato alla maniera croata, ma
visto il caldo approfittiamo per un bagno anche se l’acqua è decisamente
fredda!
In serata raggiungiamo a piedi un locale in fondo alla strada dove ceniamo con gli ultimi hamburger e patatine rimasti (22 Euro). Al ritorno in campeggio troviamo un’auto parcheggiata proprio a fianco al nostro van, con 3 signori (una coppia + figlio ventenne) che parlando solo portoghese e un po’ di italiano non riescono a spiegarsi con la proprietaria, che invece parla solo croato e inglese. Così faccio io da interprete e scopro che si tratta di una famiglia brasiliana, in viaggio itinerante tra Italia e Croazia, con lo scopo di imparare meglio l’italiano, oltre a quello del viaggio ovviamente. Alla fine si sistemano davanti al nostro van, in modo da poter aprire la tenda che hanno sul tetto del SUV, e poi tutti a nanna.
16/8/23 – Nono giorno \ Zara – Postumia KM 1509 -> 1917
Dopo una mattinata di relax e le operazioni di rito (saldo conto del camping: 32 euro) decidiamo di partire verso le 11.00 in direzione Slovenia, con l’intenzione di fare tappa alle Grotte di Postumia prima del rientro in Italia, anche per andare nuovamente a prendere un po’ di fresco. Ci fermiamo per il pranzo dopo 152 km, in un’area sosta autostradale, dove ci arrangiamo sul van con un’insalata mista, tonno e fagioli.
E poi si riparte verso il confine. Sapendo che in Slovenia il prezzo del
gasolio è come quello italiano (o anche più caro), ci fermiamo poco prima del
confine per fare rifornimento in Croazia (1,51 Euro/litro, contro i quasi 2
euro/litro sloveni). Poi proseguiamo in Slovenia e subito dopo il confine
decidiamo di fermarci in un centro commerciale per fare un po’ di spesa. E’ qui
che mi accorgo con sgomento di non avere più il portafogli!
Poi ho un flash e mi viene in mente di averlo appoggiato in bagno all’area
di servizio quando ho fatto rifornimento!!!
Quindi retro-front immediato e via che si torna in Croazia per recuperare
il portafogli, con annessi bancomat, carta di credito e patente di guida.
Fortunatamente un onesto avventore lo aveva trovato in bagno e riportato al
bar, dove ho potuto recuperarlo senza danni. Doppiamente fortunato, perché
proprio da quest’anno anche in Croazia hanno abolito la frontiera verso la
Slovenia, quindi siamo potuti passare avanti e indietro ben due volte senza
intoppi.
Finalmente arriviamo nel parcheggio delle grotte di Postumia verso le
18.00, e prendiamo posto in uno dei tanti stalli del park 4 (20 Euro a notte),
in mezzo ai monti della Slovenia, dove passeremo la notte dopo aver cenato
direttamente in van.
17/8/23 – Decimo giorno \ Postumia - Savignano KM 1917
-> 2371
Le formazioni rocciose sono naturalmente spettacolari, ma quello che
colpisce di più sono le dimensioni immense del percorso, senza contare che
parecchie gallerie non sono aperte al pubblico, quindi lo sviluppo completo
sarà sicuramente molto più ampio.
Quando usciamo è praticamente ora di pranzo, e ci concediamo un hamburger
in uno dei locali all’esterno delle grotte e qualche souvenir da portare a casa
come ricordo.
Alle 12.45 ripartiamo, questa volta verso casa, dove arriviamo verso le 16.40
dopo 454 km.
Riepilogo
Autostrada, con Telepass europeo (funziona anche in Croazia):
88,00 €
Gasolio: 209 litri consumati su 2371 km => consumo medio
11,34 km/l
Totale spese incluso gasolio, souvenir, parcheggi, camping,
cene, ecc.: 1022 Euro.
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